Forse
non tutti sanno che... un ometto basso
di statura, dalla voce stridula e dallo sguardo glaciale, un ometto
che alcuni compagni d'arme chiamavano con un certo sarcasmo
Franquito,
giunse
a
Santa Cruz de Tenerife il 13 marzo 1936 per prendere il comando militare delle Isole
Canarie. Una
promozione che, per quell'ometto inviso ai maggiorenti dell'izquerda
spagnola,
rappresentava più che altro un triste esilio.
Francisco Franco Bahamonde (questo il nome completo di quell'ometto) giunse
nelle Canarie preceduto dall'aura di essere, il più giovane
ma anche più famoso generale ispanico, soprattutto grazie al
suo ruolo di primo piano nella repressione della rivoluzione asturiana del 1934.
Fu
così che le forze conservatrici e l'oligarchia
ecclesiastica delle Isole lo accolsero come il salvatore della
patria, l'uomo della provvidenza capace di mettere ordine al
caos ed al pericolo rappresentato dalle orde marxiste. Le
fazioni di sinistra, al contrario, accolsero il generale come il
carnefice delle Asturie.
Di certo non perse l'occasione di mostrare il suo potere, misurando la capacità e la disciplina delle truppe e degli ufficiali sotto il suo comando: in occasione della celebrazione del 1 maggio 1936, dispiegò addirittura i soldati in un'esercitazione di intimidazione, esibizione che ricevette denunce da una trentina di comuni dell'isola.
Alcuni storici sostengono che quell'esibizione muscolare sarebbe stata congegnata da Franco quale prova generale per quello che sarebbe stato da lì a pochi mesi il colpo di stato in Spagna. Fu infatti da Tenerife che il generale Francisco Franco partì il 16 luglio 1936 per andare a Gran Canaria e, da lì in Marocco (giorno 18) sull'aereo Dragon Rapide per compiere il colpo di stato contro l'allora Repubblica iberica.
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