lunedì 23 novembre 2020

CANARIE: FRA MITI & LEGGENDE

Non c'è isola, in tutto l'arcipelago delle Canarie, che non sia impregnata di miti e leggende: da quella di “Gara e Jonay” a La Gomera, alla “Morte di Doramas” a Gran Canaria.

GARA E JONAY

Si narra che a La Gomera esistessero sette luoghi da cui sgorgava un'acqua magica: le pozze che si formavano avevano il potere di rivelare, a coloro che vi si specchiassero, se avrebbero trovato l'amore o no. Non resistette alla tentazione neppure Gara, principessa di Agulo. Ma, mentre il suo bellissimo volto si rifletteva nell'acqua magica, un vecchio saggio le si avvicinò dicendo: "Fuggi dal fuoco Gara, o il fuoco sarà consumato".

Durante una cerimonia rituale fra i popoli delle Isole a La Gomera, il giovane Jonay, figlio del Mencey (Capo, ndr.) di Adeje, incrociò lo sguardo di Gara e, da quel momento, fu amore a prima vista. Non trascorse molto tempo che il Teide iniziò ad eruttare lava e fuoco, il che fu interpretato dalle tribù come un segno nefasto per quell'amore sbocciato fra Tenerife e La Gomera. 

La leggenda narra che, nonostante ciò, una notte Jonay si tuffò in mare per nuotare fino a La Gomera per incontrare la sua amata Gara: il padre di Gara, accortosi della sua fuga andò a cercarla ma, prima che potesse raggiungere i due innamorati, questi presero un'asta di cedro affilata e con essa, guardandosi teneramente negli occhi, trapassarono i loro corpi sigillando così la loro unione eterna.

LA MORTE DI DORAMAS

Dalla cima di Arucas (Gran Cnaria) la resistenza canaria sapientemente guidata dal valoroso guerriero Doramas, combatté senza tregua contro le truppe spagnole capitanate da Pedro de Vera.

La leggenda vuole che, nel momento in cui entrambi gli eserciti si trovarono faccia a faccia, Doramas si fosse rivolto direttamente a Pedro de Vera sfidandolo a duello, al fine di evitare un ulteriore spargimento di sangue in quella battaglia.

Per contro, il conquistatore spagnolo rifiutò la sfida, ordinando al nobile Juan de Hozes di combattere al posto suo: non appena costui cercò di avvicinarsi, Doramas gli scagliò rapidamente contro una lancia, uccidendolo sul colpo. Fu solo allora che Pedro de Vera, accecato dalla rabbia, attaccò di persona il Guanarteme, combattendo con lui a lungo ed intensamente.

Ma, durante questa lotta tra il conquistatore e Doramas, uno scudiero di Pedro de Vera, si avvicinò alle spalle del guerriero canario piantando nella sua carne un coltello: ormai a terra e morente, egli ebbe comunque la forza di esprimere al comandante tutto il suo disprezzo per quel vile tradimento. Una volta morto gli spagnoli, in segno di conquista, gli mozzarono la testa e la issarono sull'asta di una lancia.

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